Tabacco

2506, Agatha, Mashhad
Odiavi anche l'odore sintetico del tabacco delle Ganesha. Mi hai insegnato a riconoscerlo dall'aroma umido, di terra, delle sigarette di Tauron. Io ad ogni boccata rivedo il tuo volto. Quanto dura ancora questa maledizione... Non smetterò di vederti in ogni istante in cui chiudo gli occhi, né di svegliarmi nel cuore della notte cercando le tue curve sotto le coperte. Il giardino di casa mia a Pahlavi ha la tranquillità coatta di una clinica, priva di tutti i pazienti che devono riprendersi da un esaurimento nervoso. Il sole di Central è tiepido.

"Sayyid, la prego deve mangiare qualcosa, è rimasto qui fuori per due giorni"
"Grazie Mahnoush. Puoi andare"

Tutto ha il sapore di un'imitazione, una volta che si ha assaporato il gusto vero delle cose.